Pensieri Sparsi

Voi affidereste la vostra vita nelle mani di qualcun altro?


Non molto tempo fa mi è stato detto che una delle soluzioni per imparare a stare davvero meglio sarebbe quella di imparare a fidarsi degli altri. Fidarsi realmente. Impregnarsi di quella fiducia che, per capirci bene, ti pervade l’essenza fino ad infiltrarsi nel profondo, fin dentro alle ossa; quella fiducia che ti porterebbe a saltare ad occhi chiusi sicuri che, in fondo al burrone, ci sia qualcuno pronto a prenderti a qualunque costo. Quella fiducia che ti fa chiudere gli occhi, poggiare la mano in quella di un altro e seguire, senza paura, i suoi passi; senza porsi domande, senza sentire angoscia. Una fiducia che esiste solo nei film adolescenziali. E forse neanche più di tanto.

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Io di questa fiducia non sono stata dotata dalla nascita e, volendo essere onesti fino in fondo, non ho mai capito dove si potesse acquistare; non che ne volessi fare una grande scorta ma provare, anche solo per un pò, come ci si possa sentire a fidarsi completamente di qualcuno non mi avrebbe in alcun modo arrecato dispiacere. 

Probabilmente quel tipo di fiducia non è per tutti, non sarebbe un dono così speciale, in effetti, se lo fosse. Perché un dono innato, no? Non è qualcosa che si può imparare, giusto? Perché personalmente in 30 anni non ho capito neanche da dove iniziare.

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Non che chi mi circonda mi rendi tutto più semplice. Anzi.

Delusione dopo delusione, ho capito che la fiducia è sopravvalutata. 

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio come stile di vita. 

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Ma voi potreste darmi realmente torto?

Vi ricordate la storia dello Spritz? (Se volete rinfrescarvi la memoria, fate un salto qui). Oh, se non fosse già un esempio lampante di cosa voglio dimostrarvi, dovrei decisamente raccontarvi di come sia continuata la storia; vi aiuterà a capirmi meglio, ne sono certa.

Normalmente alla delusione dello Spritz avrei reagito con rabbia, vomitando tutta la negatività di cui si era riempita la mia testa in quel momento; questa volta, però, ho agito diversamente: mi sono messa in disparte e ho osservato lo svolgersi degli eventi.
Devo davvero dire di non essermi meravigliata di come siano andate le cose?

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Insomma, dopo aver subito per giorni la solita tattica trita e ritrita del faccio finta di nulla, magari si dimentica che è arrabbiata e andiamo avanti come se non fosse accaduto nulla (vi sembro davvero persona con cui potrebbe mai funzionare una cazzata del genere?) è arrivato il solito messaggio:
mi sono accorta che non ci sentiamo, mi manchi.

Normalmente, a questo punto avrei fatto notare l’ilarità del momento; perché dopo aver affermato fin troppo candidamente quanta difficoltà avessi ad affrontare le mie giornate probabilmente avrei avuto bisogno del supporto di un’amica e non della banale superficialità che mi era stata riservata; eppure al leggere che i suoi impegni le impedivano di comunicare con me ho risposto con distaccata educazione: Non ti preoccupare, sono cose che succedono.

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A questo punto, e vi prego davvero di illuminarmi, come pensiate sia proseguita la cosa?
Ovvio, l’amica dello Spritz è sparita. Totalmente. Puff. A quanto pare sono davvero brava a fare magie, decisamente più di quanto lo sia a lasciar correre le cose. Dopo giorni di silenzio, infatti, ricascando io stessa nelle solite dinamiche, ho domandato se fosse stato proprio il mio non ti preoccupare a fornire una sorta di lasciapassare per l’abbandono; ho così scoperto di aver dato una risposta di merda proprio con quel non ti preoccupare.

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Insomma, preso atto, tanto per cambiare ,che sbaglio io aspettarmi empatia quando parlo con le persone, sono stata liquidata in poche battute perché al momento sono isterica per cose mie e non voglio essere cattiva, non lo meriti tu e ne la nostra amicizia. 

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Ovviamente le sue cose sono passate ma l’effetto della magia deve essere più forte di quanto pensassi. Harry Potter, scansati.

Evidentemente la nostra amicizia un chiarimento non lo meritava. E alla fine va bene così. tenor

Vogliamo davvero ancora parlare di fiducia qui?

 

 

16 pensieri riguardo “Voi affidereste la vostra vita nelle mani di qualcun altro?

  1. Con me sfondi un portone aperto! Mi ripeto continuano che se smetto di prestare attenzione ad alcune cose, cose a cui sembro dare importanza solo io, le relazioni con le persone andranno meglio. Ma la realtà è che le persone usano il mio vedere le piccole cose come una scusa per pararsi il così detto…. Tanto poi alla fine loro sono sempre i buoni e noi siamo sempre i cattivi! Non c’è storia.

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  2. Esattamente! La cosa peggiore è che sono consapevoli che tu ci stai male davvero alla fine ma amano fatti sentire ancora più idiota per questo! “Ho pensato che ti saresti offesa ma ho pensato: daaaai figurati!”
    Ah inutile aggiungere che le avevo anche detto che per me il rimandare il chiarimento portava solo a conclusioni ovviamente negative!!!

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  3. Ho sempre riposto la mia vita nelle mani degli altri, dato tanta fiducia a chiunque.. risultato? Tante tante delusioni… come già detto io posso fidarmi solo di me stessa e basta! Alla fine la colpa è sempre tua.. la risposta è stata quella che ha fatto allontanare quella persona? Ma la gente però non si mette mai a farsi domande..
    Io purtroppo tuttora, anche fidandomi meno delle persone, mi faccio fin troppe domande e colpe se il loro comportamento cambia.
    Morale della favola? Siamo sempre noi quelle sbagliate…
    Io ci sono per chi vuole, non voglio più essere la seconda scelta ne la valvola di sfogo di nessuno. Rimarrò delusa ancora e ancora.. ma la corazza è sempre più spessa

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  4. Questa cosa che le persone hanno paura del confronto mi fa arrabbiare a morte. Sarebbe decisamente tutto più facile se si parlasse….invece no. Da me si dice “cornuto e mazziato” . Non solo stanno dalla parte del torto e non lo capiscono bene, ma non permettono neppure il chiarimento.

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  5. Mah, direi che come spesso accade non c’è una regola e la fiducia dipende da tanti fattori. Io posso solo dire che per quanto mi riguarda cerco sempre di ripagare chi mi da fiducia e cerco anche di darla se vedo che ci sono le condizioni.Poi ovvio, non sempre le cose vanno come vorremmo.

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  6. La fiducia è come il Kinder Buone. Ci sono persone che alla domanda “Ne vuoi?” lo prendono tutto e spariscono *puff* e altre che semplicemente condividono e ricambiano.
    Comunque il “non fidarsi” come stile di vita certe volte è la cosa migliore, difficile da mettere in pratica perché tutti ci vorrebbero fiduciosi con il prossimo, quasi fosse un obbligo.

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