Pensieri Sparsi

Come fai a spiegare…


Mica lo so spiegare come mi sento io; non credete vorrei fosse facile trasformare i pensieri in parole come ho sempre fatto? E invece nulla, il vuoto più totale è l’unica sensazione che continuo a percepire; ma come fai a spiegare il vuoto? Come spieghi quella sensazione che ti attanaglia lo stomaco e ti rende difficile respirare mentre nella tua mente non sta passando alcun pensiero?

Come fai a spiegare che senti di stare male ma non riesci a capire neanche tu stessa il perché tu abbia perso la serenità? Come fai a spiegare che la stessa canzone che fino a ieri ti faceva sorridere adesso passa inosservata nei tuoi auricolari? Come fai a spiegare che quella stessa foto che ti scaldava il cuore quando lo sguardo la sfiorava appena adesso è solo una foto? Come fai a spiegare che, quando apri gli occhi al mattino, l’unico pensiero che ti costringe ad alzarti dal letto è che tanto poi in quel letto ci ritorni, e tutto quello che devi fare è resistere, sopportare quelle ore che ti tengono lontane dalle braccia del tuo morbido piumone? 

Come fai a spiegare che ti senti spenta, smarrita…semplicemente vuota? Come fai a spiegare che basta una parola, un suono, una melodia a farti tremare dall’interno come se un terremoto emotivo minasse il tuo instabile equilibrio? Come fai a spiegare che inizi ad essere stanca di vivere in equilibrio, che vorresti smettere di pensare forse un po’ troppo, forse un po’ male?

Come fai a spiegare come ti senti se neanche tu riesci a spiegarlo a te stessa?

31 pensieri riguardo “Come fai a spiegare…

  1. e tu non cercare di spiegare, più lo fai, più si aggrovigliano i pensieri, lascia scorrere. A me piace questo pensiero che ripeto sempre:
    “il sole splende perché splende, non perché ha avuto un’infanzia felice.”

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  2. Bellissimo articolo. Complimenti, hai proprio reso l’idea, sapendo trasmettere quel senso di disperazione che il male scava dentro noi. A presto…Luce

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  3. Non ho la pretesa di dirti che ci sono passato anch’io, ma un piccolo accorgimento posso sussurrarlo al tuo orecchio senza che ci ascolti nessuno: fregatene di queste vuote sensazioni, limitati a prendere atto che oggi, ora, non è il momento per ascoltare risposte che, magari, neanche esistono o, se e quando arriveranno, ti lasceranno del tutto indifferente.

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  4. E io so perche’ ma non vi e’ rimedio… tutto passa e non c’e’ neppure un senso. Meglio dormire e sognare e illudersi ancora ma il sogno e’ meglio della realta’ a volte. La realta’ non e’ male ma quella cosa che mi manca non c’e’ e basta. Non ci sara’ mai.

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  5. Quella sensazione la descriverei come hai detto tu.. e non c’è nulla di male in questo.. prendi la cosa per quello che è e basta. Accettala. Il vuoto non esiste,c’e sempre qualcosa che lo riempie anche se è un sentimento negativo.. il bicchiere non è mai mezzo vuoto,è pieno per metà d’acqua e per metà d’aria.. bisogna “solo” riconoscere le parti.. ma il vuoto non esiste..

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  6. Anch’io mi sono ritrovata nelle tue parole.
    Se scrivere non ti permette di capire e sfogarti, fallo in un’ altro modo…per rendere concreti i tuoi pensieri!
    Stai tranquilla che sarà solo una fase 🙂
    Spero di rileggerti più sorridente! Buonanotte

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  7. Non sai come spiegarlo, ma fidati, ci sei riuscita lo stesso.
    Era da un po’ di tempo che mi chiedevo che fine avessi fatto e, ti dirò, mi rattristava non leggerti più. Anche io ho avuto una piccola battuta d’arresto ed è veramente una sensazione orribile, ma poi capisci che è la vita, ci sono momenti belli e momenti brutti.
    Ti auguro di ritrovare presto la serenità e la strada che ti rende più felice. Nel frattempo goditi il piumone (che male non fa 😛 )
    Ti abbraccio (e non pensare troppo che a volte è proprio quello che ci frega 😉 )

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  8. Ti dirò che non puoi spiegarlo e non potrai mai. Una cosa peró é certa ed é che tutto questo passerá nel giorno in cui qualcosa ti fará aprire gli occhi. Vedrai che il mondo marcio e egoista in cui viviamo a un certo punto ti sembrerà meno brutto, perché avrai trovato qualcosa di bello in cui credere. In fondo, so che ti sembrerà la solita cazzata e passi che io non capisca, ma tutto, che sia bello o brutto, ha una fine. Hai tre possibilità essenzialmente: lasciarti andare alla sensazione di morte interiore che provi, che secondo la mia esperienza fa solo venire voglia di suicidarsi perché non si capisce che cazzo di scopo abbia vivere; continuare a vivere fregandotene di quello che provi, soluzione che non porta né avanti né indietro, ma ad un limbo; la terza é quella di trovare i tuoi pensieri felici wendy e di volare con gli altri verso isole felici, decidendo di essere felice a priori, a fronte della tua situazione, a fronte del mondo, a fronte della tua anima sofferente. Ora ti parlo un po’ della mia esperienza. Ero forse nella tua stessa situazione e droga e alcool erano tutto quello a cui aspiravo perché erano cose che mi rendevano libero dai pensieri che puntualmente peró tornavano ogni mattina, portandomi a pensare al suicidio come a qualcosa di liberatorio e la morte come qualcosa migliore della vita. Allora un giorno, toccato il fondo, non sapendomi ricordare di quello che avevo fatto la giornata precedente e quella prima ancora, mi sono fermato e ho pensato a tutto ciò che di buono avevo nella vita. Avevo una madre che mi voleva bene, il suo fidanzato era povero ma non ci mancava niente, cibo un tetto sulla testa e un amico fidato per cui sono tutt’ora disposto a morire. Ed ecco che realizzai che non dovevo preoccuparmi e che tutto sarebbe passato se avessi potuto tenermi stretto ciò che mi rendeva felice. E wendy, imparai a volare. Ad oggi vivo nello stesso stato di cose di allora ma mi sono salvato iniziando a capire che se non potevo migliorare il mondo in cui vivevo dovevo migliorare me stesso. Sono un uomo felice ora, amo ciò che faccio perché ho deciso di farlo anche se a volte ha i suoi lati negativi, amo chi frequento, come vivo la mia vita. Ma per arrivare a questo ho dovuto fare un lungo lavoro di introspezione durato almeno 5 anni e che tutt’ora porto avanti, perché non mi conoscevo abbastanza bene da rendermi felice e quindi mi sono isolato e ho cominciato a studiarmi. Cosa mi rende felice? Quali sono le persone che veramente vogliono il mio bene fino ad accettare di non volerle vedere? Cos’è di questo tipo. Continuando e continuando a cercare, a domandare. Cercai er fino di capire come funziona il mondo per capire se ero io il problema è scoprii come è chi comanda il mondo ma questa é un’altra storia. Sappi solo che non é colpa tua e che non supererai quello che senti dentro dall’oggi al domani ma che ci vorrà tanto tempo e voglia di capire. Se ti può far sentire bene parlare con qualcuno che non giudichi ogni cosa che dici o fai basta che mi scrivi. Altrimenti buon viaggio piccola stella perduta, spero che nel cosmo una luce ti trovi e ti faccia risplendere della luce che la tua anima merita.

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  9. Vorrei esserti più vicina per capire meglio quello che ti sta succedendo, così da lontano rischio di darti consigli che non sono quelli giusti per te, quindi mi limito a rinnovarti solidarietà e amicizia, sempre pronta ad ascoltarti! Silvia

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  10. Conosco bene le sensazioni che descrivi, spesso mi vengono a trovare e sto uscendo da un periodo di grande sofferenza interiore (dove la causa è solo un granello di sabbia, quella goccia che fa traboccare, la punta di un iceberg)..rimani lì e ascolta il vuoto e anche le sensazioni più negative..ascolta e non chiederti il perché..un abbraccio

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  11. Cara io sto..un po’ meglio diciamo, grazie! dopo appunto la delusione amorosa, il dolore non è stato solo quello (anzi diciamo una piccolissima parte) il resto l’ha fatto il prendere coscienza che cose date per risolte in me non lo erano..da qui il lavoro su me stessa che faccio quotidianamente..è duraaaaaa ma ce la farò..quando senti che stai male ripetiti “ce la farò” o ripetiti una cosa per darti carica. un abbraccio fortissimo anche a te

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  12. È impossibile da spiegare, non ci sono per descrivere questo stato d’animo. Ma è possibile capirlo e io lo capisco eccome tutta questa sensazione di smarrimento e vuoto totale.
    Ti mando un abbraccio virtuale per farti sentire meno sola, perché dall’altra parte dello schermo ci sono io che in questo vuoto ci sono dentro da un po’.

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  13. Per prima cosa io devo scusarmi con te per averci messo così tanto a rispondere, ma, credimi, quello che meno volevo era liquidare questo tuo lungo ed intimo commento con una risposta banale e frettolosa. Ho letto e riletto le tue parole, ti stupirà forse leggere che in una leggera parte ho rivisto una me decisamente più ragazzina e meno consapevole di cosa sia giusto o sbagliato. ho riletto una me forse più arrabbiata con il mondo, desiderosa di non ascoltare tutti gli stimoli che arrivavano dall’esterno o provare ad ascoltarli esattamente nel modo in cui faceva troppa gente intorno a me in quel periodo. mi ritrovavo a bere con loro, seppure il sapore di quell’alcol mi faceva schifo e a stordirmi pur di passare una serata senza pensare per poi ritrovarmi a piangere il giorno dopo.
    Lo dico sempre, il mio essere estremamente ragazzina nell’animo mi ha salvato. E’ stata la passione per una stupida boyband a ricordarmi chi fossi, da dove arrivassi e, forse cosa più importante di tutte, dove volessi andare.
    E’ passato del tempo da quel post, vorrei poterti dire: hey sto bene adesso.
    Non è così, ma ci sto provando davvero a stare meglio…ascoltando chi mi ha consigliato di non provare a spiegare cosa sento.
    Quindi profondamente grazie per aver condiviso con me la tua esperienza, e per le tue parole .Davvero.

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