Oggi è uno di quei giorni un pò così, uno di quei giorni in cui sto stretta anche a me stessa, uno di quei giorni in cui forse il mio blog non è proprio il post più allegro su cui fare un giro. In fondo quando ho aperto questo spazio non avevo idea di cosa ci avrei messo dentro: un pò del mondo in cui vivo, un pò delle cose che vedo…un pò di me.
E oggi la mia me è picciosa e nervosa, tendenzialmente isterica, sicuramente poco simpatica. Una persona non piacevole da incontrare, se solo non mi sforzassi di comprimere tutto al mio interno, se solo non mi costringessi a reprimere la rabbia che sento crescere in maniera esponenziale ad ogni parola sbagliata, ad ogni sguardo indisponente, ad ogni silenzio snervante.
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La verità è che ci sono giorni in cui l’ideale sarebbe restare isolati, bisognerebbe spegnere il pensiero e lasciarsi cullare dall’oblio emozionale che ci avvolge, vivere sospesi nel nulla più assoluto, ascoltare il suono del proprio respiro e lasciare che la musica suoni secondo il suo ritmo…lento…costante…ripetitivo…rassicurante….
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Giorni in cui la parte migliore di me ha scelto di non svegliarsi, lasciando sola contro il mondo l’altra parte di me, quella che fa paura anche a me stessa, quella che non si controlla, quella che urla e sbraita come se ogni questione fosse di vita o di morte, quella che sente il fuoco nelle vene e da quel fuoco è bruciata, e non riscaldata.
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E oggi è uno di quei giorni…un pò così.