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Consigli.
Tempo fa mi è stato consigliato di provare a lasciarmi guidare da qualcun altro ogni tanto, in piccole cose, sia ben chiaro; avete presente no? Qualcosa tipo smettere di voler avere il controllo di tutto e di tutti; provare a non pianificare eventi e situazioni nella mia mente e semplicemente provare a restare a guardare cosa accade…quando accade.
Avevo sorriso a quel consiglio.
Avevo sorriso alla consapevolezza che difficilmente mi lascio guidare nelle mie scelte. non sono capace di fidarmi neanche quando si tratta di cose banali come provare un cibo diverso da quelli che potrei mangiare di solito, un qualcosa che a priori ho già scelto non sarebbe nelle mie corde, figuriamoci se potrei mai semplicemente aspettare come andrà.
Mi è stato consigliato di provare a smettere di pianificare ogni singolo spostamento prima di un viaggio [daaaaaai, questa è pura follia], farmi giusto un’idea di massima su quello che potrei/vorrei fare e poi vedere come va.
Alzami la mattina e lasciarmi ispirare dalla giornata.
Insomma, chiariamoci, mi è stato detto che non dovrei:
- Stilare un programma dettagliato di cosa fare e quando;
- Stilare un elenco dettagliato di outfit comprensivi di accessori da indossare;
- Associare ogni outfit scelto ad un particolare momento;
- Cercare su google i posti migliori per scattare delle belle foto;
- Controllare i cibi da assaggiare/poter mangiare;
- Capire cosa bere e dove;
- Calcolare le tempistiche di ogni spostamento e valutarne le migliori opzioni;
- Pensare costantemente a cosa potrebbe andare storto;
- Prevedere cosa potrebbe andare storto e cercare di trovarne una soluzione;
- Cercare di capire se sotto agli outfit sopra citati sia possibile utilizzare Converse in previsione di stanchezza e poca voglia di essere una fighetta;
- Calcolare tempi di riposo;
- Compilare una lista delle cose da portare;
- Compilare una lista di cose da comprare;
- Riprovare tutti gli outfits selezionati e iniziare a pensare a delle opzioni supplementari in caso di: freddo, caldo, vento, sporcizia;
- Essere sicura di dimenticare qualcosa nonostante le mille liste sparse per casa.
Oh certo, direi che sono molto brava a farlo.
Welcome, February!
E voi conoscete qualcuno a cui piace il Martedì?

E’ un mese strano quello di Febbraio per me, sarà che è il mese prima del mio compleanno e io odio il mio compleanno, sarà che è un mese di cambiamenti e io ho difficoltà ad affrontare i cambiamenti, sarà che fa freddo e io odio il freddo; sarà che sono particolarmente lagnosa ed insofferente.
Esattamente il 2 febbraio dello scorso anno mettevo per la prima volta piede in questo ufficio piena di ansie e aspettative, piena di speranze e paure. Esattamente ad un anno di distanza mi domando come io abbia fatto a sopravvivere un anno in questo posto senza impazzire e/o ammazzare qualcuno. [grazie fiori di Bach].
Esattamente ad un anno di distanza attendo con ansia l’arrivo di San Valentino per vedere la fine del mio contratto di lavoro e poter, con un lungo sospiro di sollievo, voltare pagina.
Cosa mi aspetta dopo ancora non lo so. Ok, teoricamente lo so, ma lasciatemi essere scaramantica questa volta.
Ho una valigia di sogni che mi trascino da troppo tempo dietro, speranze di cambiamenti, desideri da soddisfare…tutto nuovamente affidato al mese di Febbraio anche per quest’anno.
non mi deludere. Non lo sopporterei.
Xoxo
A.
30 Days Writing Challenge – 15

Una giornata intensa, non c’è che dire, fatta di piccoli tasselli che pian piano stanno andando al loro posto. Nel giro di poche ore mi sono trovata ad affermare Anche questa è fatta! E credetemi, in questo periodo, non è roba da poco.

In fin dei conti anche oggi la giornata è iniziata con il solito amore di NC, quindi, direi che si può fare.

Giorno 15 – Descrivi la tua giornata punto per punto.










E’ prima di tornare dal mio amato piumone che, fantasticando sull’arrivo del weekend, colleziono attimi di vita, mi lascio uccidere dalle ansie e pianifico come salvarmi dalla routine sperando di incontrare un uomo ricco ed affascinante che finalmente mi regali la vita da Paris Hilton che ho sempre meritato.

Se si, battete un colpo.
30 Days Writing Challenge – 3
Solo per oggi, sia ben chiaro, non fateci l’abitudine.

Giorno 3 – Quali sono i tuoi primi tre fastidi ricorrenti.
[Finalmente un giorno facile facile]
Se volevo sedermi a tavola con un ruminate, avrei pranzato/cenato con un cammello, mi sembra ovvio. Probabilmente sono affetta da Misofonia, o semplicemente sono poco tollerante verso il genere umano, ma il rumore della masticazione, dell’ingoio o di tutto ciò che riguarda l’assunzione di cibo e/o bevande mi provoca un disturbo a livello nervoso che, se non fossi una personcina a modo, finirei per conficcare la forchetta giusto in fronte del molesto produttore di suoni.
Non che io mi ritenga la diretta discendente di Einstein, ma se c’è una cosa che proprio non accetto è la stupidità umana; l’essere costretta a ripetere più e più volte lo stesso concetto utilizzando un livello sempre più elementare e notare l’espressione di vuoto cosmico negli occhi di chi ho di fronte mi provoca l’orticaria.
Come fa il freddo a darti fastidio? Oh certo che può. Mi infastidisce dovermi coprire come un insaccato e continuare a provare quella sensazione di inadeguatezza generale con tutto ciò che mi circonda; sentire dolori fino all’anima e avere le mani capaci di congelare un essere umano al solo tocco.
Ammettetelo: vi ho stupita!
Un bel tentativo!?!
Io lo so che ormai avete smesso di credere alle mie parole, ma io ve lo giuro: ci provo con tutta me stessa al mattino di svegliarmi di buon umore, bella pimpante, raggiante e solare, in grado di fare tutte le mie cose con calma prima di uscire senza fare ritardo alcuno.
Il punto è semplice, partendo dal presupposto che odio il suono della mia sveglia [potete ascoltarlo qui], essere destata dal mondo dei sogni mi crea un profondo stato di irritazione che necessito di mitigare con il consueto giro veloce dei social network, con un’accurata valutazione dei risultati delle sfide di moda di Covet Fashion e un controllo oculato della mia città in SimCity.





30 Days Writing Challenge – 1

Non assicuro nè a voi nè a me stessa che i days avranno risposta giornalmente, ma prometto assoluta sincerità nello svolgere il compitino giornalmente assegnato.




3 – La mia Famiglia.

Se viaggiare fosse gratuito, state sicuri che non mi vedreste più.
Soldi e ferie permettendo, girerei per l’intero continente alla ricerca di non so neanche io cosa; odio preparare la valigia eppure sarei sempre pronta a farla se bastasse per ritrovarmi in luoghi lontani tra gente e culture diverse.

5 – Scrivere e sognare.

Davvero potete vivere senza tutto ciò?


Oh, mangiare mi piace assai.




E voi sapreste essere più bravi di me ad elencare 10 cose che vi rendono felici?
Perchè non provate a farlo nei commenti? potrebbe essere una cosa carina; sarei proprio curiosa di leggerle.

Buona domenica di pioggia!!!
Come se non bastasse il fatto che oggi è domenica a farmi sentire autorizzata ad un abbandono epico alla pigrizia fatto di serie Tv, caramelle gommose, divano e plaid, oggi ci si mette anche la pioggia battente che, con il suo rumore assordante, sembra ordinarmi: non abbandonare il tuo letto stamattina!
Questi i miei piani della giornata!
E i vostri quali sono?
Like a flower in the wind…
– È il vento che ci sta parlando!
– Cosa dice?
– Non lo so, non lo parlo il ventoso!
Eppure sarei non poco curiosa di sapere cosa ha da urlare così tanto il vento oggi, cosa ha da lamentarsi in modo così rumoroso, perchè mai senta il bisogno di disperarsi così tanto da far oscillare le antenne e sbattere i panni stesi di chi, sfidandone l’ira funesta non è corso ai ripari battendo in ritirata.


Toh, un pinguino!!!
Si lo so: in inverno fa freddo, non c’è da mostrare tutto questo stupore in giro. Ma era davvero necessario tutto questo freddo? Era davvero così indispensabile che mi si congelassero i neuroni non appena provo a mettere piede fuori dalla porta? Io dico di no eh, ma chi sono io per dirlo.
Freddo, gelo e neanche un poco di neve. Ingiustizia divina che ieri mattina mi ha solo illusa facendomi svegliare con qualche fiocco che scendeva da cielo.
Arriva la neve!!!
Ma la neve non è mai arrivata davvero. Solo freddo, tanto freddo. Troppo freddo. Di quello che ti tonifica la pelle congelandoti i pensieri trasformandoti, in poche abili mosse, nella versione decisamente meno figa di Elsa nel suo Regno del Ghiaccio
Nel dubbio: voi siete sicuri che io non posso andare in giro in questo modo?