Con il tempo ho capito che non vi è alcuna debolezza nella candida ammissione di avere bisogno di qualcosa o di qualcuno in un determinato momento della propria vita; non è stato un percorso breve e/o semplice quello che mi ha condotto a questa deduzione eppure, per certi versi, è stato un qualcosa di a dir poco inevitabile.
Quanto diffcile può essere, per una persona orgogliosa come me, ammettere di avere bisogno di qualcosa probabilmente solo chi mi conosce nel profondo può davvero capirlo. Eppure alla fine è accaduto.
Avevo bisogno delle mie amiche, della leggerezza dei pensieri che affollano la nostra mente quando siamo tutte insieme, del suono sguaito delle nostre risate e dei nostri balletti scomposti; avevo bisogno di ricordarmi come ci si sente quando ci si allontana dal buio profondo della mia anima quando l’ansia divora ogni mia connessione mentale.
Avevo bisogno di mangiare come se non ci fosse un domani con una bilancia pronta a giudicarmi, di bere come se avessi ventanni o fossi una teenagers americana persa nel suo mondo colorato fatto di party e cuori rosa; di ballare scordinata fino a sentirmi mancare il respiro.
Avevo bisogno di credere negli uniconi e negli arcobaleni, salutare le pecorelle e raccogliere soldi, inveire contro delle seppie e parlare di cose prive di senso come se fosse la normalità.
Avevo bisogno di festeggiare compleanni, brindare all’amicizia e alle prime rughe che stanno facendo capolino sui nostri volti dai sorrisi sempre giovani; avevo bisogno di sentirmi ragazzina e donna perdendomi nella profondità di discorsi senza capo ne coda, in quei giri pindarici dai quali è difficile scappare.
Avevo bisogno di festeggiare compleanni, brindare all’amicizia e alle prime rughe che stanno facendo capolino sui nostri volti dai sorrisi sempre giovani; avevo bisogno di sentirmi ragazzina e donna perdendomi nella profondità di discorsi senza capo ne coda, in quei giri pindarici dai quali è difficile scappare.
Avevo bisogno di tornare la Bimba un pò coccolata e un pò viziata, di cantare sigle dei cartoni animati a squaciagola sognando ad occhi aperti quei mondi che mi hanno accompagnato nella crescita, di sentirmi principessa con la consapelozza di essere una guerriera.
Avevo bisogno di scattare fotografie, creare ricordi, lasciarmi trascinare dalle emozioni; di scattare selfie stupidi in un negozio o di fronte ad un monumento, stando ben attente a prendere solo noi per non far capire al mondo dove siamo finite questa volta.
Semplicemente, avevo bisogno di Noi.
💖
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bella l’amica che sta soffiando!
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Riferirò ✌🏻
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Unicorno 💕
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😂😂😂
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Momenti preziosi! Essere grande non è male, ma vuoi mettere tornare bambine anche solo per una serata? Niente pensieri, tante risate e divertimento. L’ultima volta che mi sono sentita così, per fortuna, è stato a dicembre: Cristina D’Avena che, davanti ai miei occhi, cantava le sigle con il quale sono cresciuta. Una serata fantastica passata a cantare a squarciagola ❤
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un unico comune denominatore: Cristina D’Avena. Sabato noi siamo state al suo concerto. ❤
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awwwwww!!!! Amore puro!
Un viaggione eh? Io mi sono sentita catapultata in un altro mondo, un mondo di tanti fa ❤
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adorato in ogni suo minuto, peccato non abbia fatto Piccoli problemi di cuore….sono tornata bambina e felice per due ore.
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Strano, di solito Piccoli problemi di cuore è un cavallo di battaglia insieme a Rossana (o Sana che dir si voglia), a Pollon, a Jhonny è quasi magia e vabbò… ad altre va XD
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💜
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❤
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