Pensieri Sparsi

Giovani…no grazie.


Mi sono accorta di non essere più tanto giovane quanto credessi di essere quando esclamazioni come adesso muorociaone e/o #escile hanno iniziato ad intaccare il mio sistema nervoso anziché provocarmi, per chissà quale ragione inspiegata, un moto di ilarità.
Sopravvissuta, quasi dignitosamente, alla funesta epidemia del tvb in tutte le sue declinazioni immaginabili e non ed al ti lovvo e similari di cui ho rimosso l’esistenza, immaginavo ingenuamente che il peggio fosse ormai passato.
Quanta illusione in una sola speranza.

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Ho 30 anni, seguo una boyband e il mio sogno adolescenziale come se ne avessi 20, leggo libri per ragazzine su cacciatori di demoni, guardò più serie TV che telegiornali, compro cover di Sailor Moon per il mio iPhone e le mostro con orgoglio su Instagram, adoro i selfie, non che mi reputi bella ma questa sono e mi faccio andare bene, guardo tutorial su YouTube per imparare a truccarmi con scarsi risultati, uso internet per sfuggire dalla noia, ho lo smartphone pieno di sciocchi gruppi whatsapp i cui messaggi audio non sono ascoltabili in pubblico, ho un account su tutti i social network anche solo per capire di cosa si tratta e il cd dei One Direction in macchina…eppure così giovane, forse, non lo sono più.

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Non lo affermo con rammarico o malinconia, sia ben chiaro, ho vissuto la mia giovinezza nel pieno degli anni ’90 quando internet stava facendo capolino nella quotidianità e il cellulare era una conquista, lo squillo nascondeva un intero pensiero d’amore e dieci messaggi ti costavano un addebito di 2.000 lire della Omnitel; quando si usava la chat per giocare ad essere grandi ed inventarsi vite palesemente di fantasia, quando si lasciava il numero di telefono solo per farsi chiamare da poveri polli che, rimbambiti di chiacchiere vuote, alimentavano l’autoricarica del cellulare e la tua popolarità tra le amiche.

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Sono stata giovane quando le foto tra amici si inviavano con gli mms e non tramite whatsapp, la risoluzione era pessima e si preferivano sciocchi disegnini per esprimere emozioni piuttosto che foto che lasciano ben poco alla fantasia, quando si cercava un’interazione diversa da uno sterile like sotto una fotografia. Sono stata giovane quando si beveva e fumava di nascosto e non postando foto su Facebook con una canna da un lato, un cocktail dall’altro e la bocca ancora sporca di latte.

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Sono stata giovane quando, prendendo il telefono del ragazzetto che lavora con te per inviarti una foto appena scattata con il cellulare, non si rischiava di visionare foto che mai nella vita avresti voluto vedere; quando scattarsi foto delle proprie parti intime da utilizzare per flirtare non passava per l’anticamera del cervello a nessuno e alcuna ragazza ipotizzava che mostrare un ciuffetto di peli potesse essere il modo giusto per conquistare un ragazzo, quando semplici giochi di parole guidavano immaginazione e sensualità.

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Giovani sin da giovani. 
Lo trovi scritto sotto i selfie delle ventenni di oggi, didascalia perfetta per la foto degli shottini dai nomi palesemente a sfondo sessuale, inno urlato a squarciagola tra un brindisi e l’altro, slogan ripetuto come un mantra per osannare uno stato mentale che a quell’età sembra essere destinato a durare per sempre o quanto meno fino a quando un sabato sera qualunque il cameriere non distrugge quell’effimera illusione con un “A lei, signora, cosa porto?635610984604084337-1212160641_img_2935

Meno male che non sono più così giovane.

35 pensieri riguardo “Giovani…no grazie.

  1. Quanto mi sono ritrovata in queste parole💚 (one direction a parte😂).
    Sembra passata una vita dagli squilli, dalla Omnitel, da quando mi riprendevo con la telecamera mentre ballavo Everybody. E ballavo per me, non per pubblicare il video chissà dove (tant’è che nessuno ha mai visto quella VHS) 😂

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  2. Concordo con te, pur avendo 21 anni ed essendo quindi nella categoria da te descritta, per fortuna non mi ci ritrovo per niente. Faccio della mia diversità un vanto, e sono contenta di non omologarmi alla massa 🙂

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  3. Al di là dell’età credo che un uso smodato della tecnologia sia cosa di tutti!In certe situazioni nonostante la vecchiaia a me piace storpiare parole o inventarne di nuove ma non credo sia un male ma solo voglia di sentirsi bene e in sintonia con gli altri! In quanto all’uso erotico…bé, non lo condanno (e non mi condanno, alzi la mano chi non l’ha fatto! Bugia!!!) perché per carità, tra le tante cose che si fanno su internet e coi cellulari quella è la meno dannosa di sicuro! Certo, l’imprinting che a 16 anni mi diede una ragazza quando, non esistendo nulla di nulla, quando telefonava col gettone e ti rispondeva il padre…ecco, quando il ciuffetto me lo fece intravedere da 2metri…beh…l’emozione ed il ricordo sono ancora oggi scolpiti così bene che nella mia testa è come un allegato!! Una cosa sola invece voglio dire sulle cazzate giovanili. Tutti ne abbiamo fatte. Ma, allora come oggi la differenza la fa la consapevolezza. Fare una cazzata ed esserne consapevoli, riconoscendo l’esistenza di un limite fa sì che poi si cresca e maturi. Non farlo fa sì che si rimanga idioti per sempre. Oggi credo che sia questa incapacità di comprensione il vero problema dei giovani.

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  4. Ho sempre amato inventare parole nuove che però dovevano essere solo mie, quando qualcuno iniziava ad usarle…io smettevo. 😛
    Detto questo,l’emozione del ciuffetto visto live la capisco, è il fascino della conquista…la sterile foto inviata su whatapp decisamente no, e da donna non capisco neanche il senso di ricevere foto di peni…è quello che mi lascia perplessa.
    Sempre stata a favore delle cazzate, anche quelle fatte in un’età in cui per molti non è più giusto farne…è la consapevolezza di quello che si vive che davvero manca oggi. che tristezza.

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  5. Partito invio…dicevo che il problema non è tanto scambiarsi messaggi erotici e tutti i contenuti multimediali! Il problema é farlo all’interno di un gioco condiviso! Mandare cose tanto per è sicuramente sterile e banale. Farlo con la persona con cui siamo in sintonia, che magari è lontana ha invece tutta un altra valenza!

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  6. Mi ritrovo nella categoria da te descritta e, scusami se faccio la polemica (ahaha) ma vorrei precisare … non si può generalizzare così!! 🙈Mi sento fortunatissima a non essere così, anzi, anch’io (come il blog sopra, che già stimo😚) mi piace differenziarmi per la mia unicità e cultura.
    Anche perché trovo più attraente una persona particolare che un paio di tette o parti analoghe.

    Buona serata! 😘

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  7. Amo le eccezioni 😍😍😍😍
    Il post nasce dal fatto che per mandarmi una foto dal cellulare del mio collega ventenne, dopo aver chiesto il permesso, mi sono ritrovata una gallery con foto del suo pene e patate varie in bella mostra

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  8. guarda ti meriti il fatto che io ti segua anche solo per il fatto che hai emily the strange come avatar. credevo di essere l’unica italiana ad esserne a conoscenza….e sopra i 13 anni ahahaha

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  9. Scusami mi è partito uno “spedisci” prima del dovuto -_-
    Dicevo che sono anche io una ventenne e vivendo in un piccolo paese, in cui il 99.9% delle ragazze fa quello che descrivi ,mi ha fatto sentire fino ad oggi un extraterrestre xD È bello sapere che da qualche parte del mondo c’è qualcuna che la pensa come te!!

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  10. Ne parlo un pò anch’io in https://francescodicastri.wordpress.com/2016/01/09/la-conoscenza-sai-e-come-il-vento/, anche se visto da un punto di vista diverso, sia perchè ho quasi vent’anni più di te (quando avevo la tua età, tu eri per me quello che i bimbiminchia sono per te ora, quindi direi che a me è andata immensamente meglio), sia perchè provo a sfruculiare le nuove generazioni sociologicamente, solo che loro non sanno cosa significhi e ciccia 😉 Ma il tuo punto di vista non fa una piega…

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  11. bellissimo articolo anche il tuo, decisamente. Sicuramente i tuoi 10 anni in più ti hanno portato a sentire ancora diversamente questa “rivoluzione socio-digitale” o questa regressione a bimbominchiaggine rispetto a me, la mia paura più grande, ipotizzando questa de-evoluzione, tra 10 anni cosa potremmo leggere?che generazione ci aspetta dopo questa?

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  12. Non farmi rabbrividire, ho un figlio di 4 anni (anche altri due, di 21 e 17 che però mi stupiscono con effetti speciali…). Spero di avere la forza di crescerlo in modo sano e soprattutto che la società me ne dia la possibilità…

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  13. Hai narrato e bene un pezzo della vita di quasi tutti noi…. Onestamente non mi sento vecchio, né giovane….mi sento uomo e uso tutta la tecnologia attuale…. La uso per tutto quello che mi può dare….soprattutto per alimentare la mia pigrizia… Per il resto , se sono simile nei gesti ai più giovani… Sono problemi loro…. buona serata…

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  14. Sono contrario all’uso del termine signora o signore per indicare qualcuno più maturo. L’età personale sono solo affari propri. In passato si usava più per lo stato sociale, quindi non si offendeva nessuno.. oggi(almeno nella mia città) solo per indicare una persona ritenuta più vecchia (spesso ci si basa sull’età apparente fra l’altro, ho visto dare del “tu” a persone più giovani, e canzonare dicendo “signore” ogni 2 parole persone più giovani dalle stesse impiegate in negozi). In pratica trattavano estranei adulti in modo diverso.. a seconda di una
    impressione.
    Detto questo(un piccolo off-topic ma lo ritenevo importante, visto che si usa sempre il termine signore/signora come se fosse la fine della gioventù) mentre in altri paesi si viene considerati adulti a 18/20 anni e quasi tutti (escluse casi particolari, particolari curriculum o ambienti molto formali) vengono trattati circa allo stesso modo. Indipendentemente dal fatto di avere 20 o 30 anni… io sinceramente lo preferisco.
    Detto questo: neanche a me piacciono molte abitudini dei giovani di oggi.. anche di alcuni meno giovani.. diciamo della società moderna.
    Con la troppa tecnologia si sono perse tante cose che in passato si facevano(In Italia).
    In altri paesi si continuano a fare.
    Un argomento su tutti: le persone che vivono attaccate al cellulare.. proprio non le sopporto.
    Vedo molti giovani di oggi che quando fanno un viaggio in treno, lo passano tutto con gli occhi attaccati allo schermo. Io non ci proverei nessun piacere a stare tutto il giorno attaccati a una macchina, anche se non sono molto più grande di alcuni che lo fanno. Solo che avendo viaggiato ho conservato alcune abitudini diverse.
    Era bello quando si usava il telefono solo per telefonare e non si era sotto controllo 24 ore su 24. magari una volta ogni tanto.
    Altra cosa che non sopporto delle nuove generazioni(ma che hanno copiato benissimo anche i cinquantenni oggi!) il fatto di mandare gli auguri o gli stessi messaggi su whatsapp a 100 contatti contemporanemente. Davvero squallido. Magari vengono mandati a volte a contatti che non si ricordano nemmeno chi sono(in casi estremi).
    Una volta se ti interessava parlare con qualcuno gli telefonavi o lo andavi a trovare(non dico che oggi non si faccia più.. ma col fatto dei messaggini molti si sentono “a posto”).
    Era tutta un’altra cosa e il valore era totalmente diverso.
    è solo il mio parere. Uso la tecnologia da tanto tempo.. ma non mi è mai piaciuto esserne
    “schiavo” come alcune persone oggi. L’eccesso nella dipendenza provoca a mio parere effetti negativi. Ho visto miei amici che se per qualche giorno non gli funzionava il cellulare andavano quasi nel panico.. una volta la gente usciva fuori e non se lo portava nemmeno, poi mandava le cartoline se faceva un viaggio.. niente messaggini su whatsapp.
    Come dicevo da qualche parte del mondo si usa ancora.. secondo me non sanno cosa si sono persi.

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  15. Per non parlare del fatto che molti giovani non vivono senza social network..
    Tutti come pecore seguono il gregge. Se uno non si iscrive a facebook lo prendono pure in giro.
    Si sono mai chiesti perchè sono nati questi social network?
    Le vecchie generazioni, anche solo dei miei genitori e i nonni, avevano qualcosa che si chiamava privacy. Non avrebbero mai messo le loro foto personali(a chi gliene sarebbe fregato fra l’altro? a parte quale guardone e qualche pettegola di quelle che controllavano tutto il giorno chi entrava o usciva di casa). Oggi molte persone mettono in rete tutto quello che fanno.
    Molti giovani, oggi, vivono in un grande fratello(nato da un esperimento nel quale venivano monitorate delle persone in una abitazione per studiarne le reazioni) poi è diventato realtà..
    Dietro ai contratti che firmano sulla privacy, senza nemmeno leggerli spesso, consegnano sempre un pezzettino di privacy, senza rendersene conto in molti casi.
    Per loro è talmente naturale raccontare a tutto il mondo, che non se ne accorgono. Ogni giorno della loro vita, in casi estremi viene messo in rete(anche momenti inutili, infatti su youtube c’è di tutto, anche il racconto di uno che mangia le merendine per dire.. non parliamo di gesta eroiche o viaggi valorosi).
    C’è da dire che molti “meno-giovani” li hanno copiati perfettamente. Conosco gente di 50/60 anni che ormai vivono esattamente come i ragazzini, fanno le stesse cose, scrivono su whatsapp, non concepiscono nemmeno l’idea di non mettere la loro vita su facebook e mandano tutti i giorni messaggini.
    Certi servizi segreti e associazioni che volevano schedare tutta la popolazione, miliardi di persone. mai e poi mai.. avrebbero pensato di riuscirlo a fare tanto semplicemente. Siamo arrivati al punto che prima di assumere qualcuno molti guardano il profilo facebook..
    Io sono un appassionato della tecnologia.. sono cresciuto con essa e in parte la amo..
    ma credo che si sia andati “troppo oltre”. Alcune persone soprattutto, hanno perso completamente il senso del limite.. e la semplice voglia di conservare per se stessi, per i propri cari, cose che una volta venivano considerate strettamente personali.
    è solo il mio parere.

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